“La Festa“
La festa degli Archi di Pasqua di San Biagio Platani ebbe inizio nella seconda metà del seicento quando le due confraternite, rispettivamente “Madunnara” con sede nella Chiesa Madre e “Signurara” con sede nella Chiesa del Carmine nei pressi del Calvario, si premurarono di delimitare artisticamente lo spazio sacro dove il giorno di Pasqua avviene l’incontro del Cristo Risorto con la Madonna sua Madre. A cominciare dal termine “Archi di Pasqua” s’intuisce subito qual è la struttura. L’apparato scenico dell’evento si rifà all’arco trionfale che nell’architettura basilicale rappresentava il limite, la soglia di passaggio dalla navata centrale al transetto dova si svolge il rito sacro. Gli archi trionfali di San Biagio Platani segnano lo spazio sacro dove si svolge il rito del trionfo della vita sulla morte, la vittoria del Cristo, la rivelazione del “Mistero” nella risurrezione. Questo cerimoniale si svolge in un preciso momento dell’anno, quando la natura, con un’esplosione di profumi e colori, nella Valle dei Sicani celebra il risveglio della primavera. Non è un caso che la struttura degli Archi centrali prende forma in una fusione di materiali vegetali, prodotti della natura, un’architettura di frutti, di essenze, di odori e quello che il popolo contadino può offrire a Cristo vittorioso. Il pane, frutto del duro lavoro dei campi è l’elemento decorativo essenziale dell’architettura della festa, in essa assume un simbolismo connotativo dei ritmi della vita di un popolo. Un popolo che ha dato origini ad una manifestazione unica, ricca di devozione, di cultura, di arte. La centralità religiosa della festa porta attraverso l’esuberanza e la vitalità dell’immaginario collettivo alle forme più sorprendenti di arte: Architettura – pittura – scultura – spettacolo – suoni – gesti – arte – musica ed altri linguaggi espressivi, attraverso la tradizione perpetuata dalle due confraternite divengono espressione culturale di un territorio.
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www.archidipasqua.eu
architettonici, ad un’architettura vegetale ricca di elementi decorativi ed estetici che connotano la natura devozionale dell’evento, canne, salice, ramoscelli di ulivo, rosmarino, alloro, arance, si trasformano in cattedrali, in colonnati. Pane, uova, zucchero, sale sono alle origini di gran parte delle decorazioni che tramandano simbolismi che costruiscono l’evento: mandorle, spighe, granoturco, datteri, fiori e legumi costituiscono i materiali che mani sapienti e virtuose trasformano in “nimpe” e mosaici che accompagnano il gioioso accadere della festa. Tutto questo ad opera di un popolo creativo e generoso che ha fatto del proprio sito un eccezionale luogo di arte.